Guida di Cecilia , Matteo , Dino

Cecilia , Matteo , Dino
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Il paese

Verucchio, l'antico borgo che domina la Valmarecchia, è posto strategicamente fra il mare e la collina. Culla dei Malatesta, ha dato i natali al “Mastin Vecchio” Malatesta da Verucchio, capostipite della dinastia, è stato anche un importante centro della civiltà Villanoviana.
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Verucchio
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Da visitare

Un masso aguzzo cinto da rupi strapiombanti in un digradare di paesaggio dagli Appennini al mare, un accavallarsi di vetuste case fra una superba rocca e un’occhiuta torre campanaria; un intrecciarsi di storia e leggenda, di sacro e profano, fra orride carceri e comporte pievi: tutto questo è il Castello di San Leo.
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San Leo
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Tutti conoscono Rimini come una delle località balneari più famose d’Europa. Ma Rimini, anzi l’antica Ariminum, ha un cuore antico che batte da più di 2000 anni. Fondata da Romani nel 268 a.C. allo sbocco dell'ampia Valle del Marecchia, in poco meno di due secoli questa città divenne uno dei più importanti centri dell’Impero, andando a dotarsi di tutte quelle infrastrutture necessarie al ruolo ricoperto. Ponti, monumenti, ricche dimore e strade lastricate arricchirono il tessuto sociale e urbano della bella città dell’Adriatico. Ancora oggi sono evidenti i segni di questo suo glorioso passato: un racconto visivo che chiunque può percorrere grazie a un suggestivo itinerario attraverso la città. La fisionomia dell’attuale centro storico coincide con quello della fondazione. Un reticolato di vie ortogonali si incrociano disegnando il profilo la città a partire dai suoi due assi principali, il cardo massimo (odierna via Garibaldi - via IV Novembre) e il grande decumano (l’attuale Corso d’Augusto). Alle due estremità, trionfali si ergono: da una parte il celebre Arco di Augusto, il più antico e meglio conservato di tutta l’Italia Settentrionale (27 a.C.); dall’altro, sulle acque dell’antico percorso del Marecchia, il maestoso Ponte di Tiberio (iniziato da Augusto nel 14 d.C. e completato da Tiberio nel 21 d.C), punto di partenza dei tracciati della Via Emilia e della via Popilia. Al centro, in corrispondenza dell’attuale Piazza Tre Martiri, emerge il ricordo del Foro, cuore della vita pubblica ed economica della città al tempo di Roma. Ritrovamenti archeologici visibili negli spazi risparmiati dell’attuale pavimentazione mostrano come, durante l’Età di Augusto, quest’area fosse completamente lastricata e arricchita da monumenti onorari, statue e iscrizioni a memoria di imperatori e benefattori della comunità. Ma i monumenti pubblici della città non si limitavano a strade, ponti e archi (una menzione va fatta alla Porta Montanara, ancora visibile all’estremità del cardo massimo). In prossimità dell’antica linea di costa, durante il periodo di Adriano (II sec. d.C.) si ergeva un grande anfiteatro. Solo il Colosseo aveva maggiori dimensioni, tanto da poter contenere oltre 12.000 spettatori. Riscoperto alla fine dell’800, oggi rimangono due arcate del portico esterno e parte dell'arena e della cavea. Ma il vero tesoro di Rimini è nuovamente nel cuore della città. Qui, tra gli alberi di Piazza Ferrari, si apre agli occhi dei curiosi una vasta area archeologica interamente musealizzata e visitabile. Al suo interno un sistema di passerelle trasparenti, sospese sulle strutture antiche, mostra un’antica domus romana battezzata con il nome di Domus del Chirurgo, in virtù del ricco e completo corredo chirurgico rinvenuto durante i suoi scavi. Un’opera incredibile conservata nell’adiacente Museo della Città, testimone assoluto - insieme all’innovativo e multimediale Visitor Center - della storia di Rimini, dalle origini fino ai giorni nostri.
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Rimini
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Tutti conoscono Rimini come una delle località balneari più famose d’Europa. Ma Rimini, anzi l’antica Ariminum, ha un cuore antico che batte da più di 2000 anni. Fondata da Romani nel 268 a.C. allo sbocco dell'ampia Valle del Marecchia, in poco meno di due secoli questa città divenne uno dei più importanti centri dell’Impero, andando a dotarsi di tutte quelle infrastrutture necessarie al ruolo ricoperto. Ponti, monumenti, ricche dimore e strade lastricate arricchirono il tessuto sociale e urbano della bella città dell’Adriatico. Ancora oggi sono evidenti i segni di questo suo glorioso passato: un racconto visivo che chiunque può percorrere grazie a un suggestivo itinerario attraverso la città. La fisionomia dell’attuale centro storico coincide con quello della fondazione. Un reticolato di vie ortogonali si incrociano disegnando il profilo la città a partire dai suoi due assi principali, il cardo massimo (odierna via Garibaldi - via IV Novembre) e il grande decumano (l’attuale Corso d’Augusto). Alle due estremità, trionfali si ergono: da una parte il celebre Arco di Augusto, il più antico e meglio conservato di tutta l’Italia Settentrionale (27 a.C.); dall’altro, sulle acque dell’antico percorso del Marecchia, il maestoso Ponte di Tiberio (iniziato da Augusto nel 14 d.C. e completato da Tiberio nel 21 d.C), punto di partenza dei tracciati della Via Emilia e della via Popilia. Al centro, in corrispondenza dell’attuale Piazza Tre Martiri, emerge il ricordo del Foro, cuore della vita pubblica ed economica della città al tempo di Roma. Ritrovamenti archeologici visibili negli spazi risparmiati dell’attuale pavimentazione mostrano come, durante l’Età di Augusto, quest’area fosse completamente lastricata e arricchita da monumenti onorari, statue e iscrizioni a memoria di imperatori e benefattori della comunità. Ma i monumenti pubblici della città non si limitavano a strade, ponti e archi (una menzione va fatta alla Porta Montanara, ancora visibile all’estremità del cardo massimo). In prossimità dell’antica linea di costa, durante il periodo di Adriano (II sec. d.C.) si ergeva un grande anfiteatro. Solo il Colosseo aveva maggiori dimensioni, tanto da poter contenere oltre 12.000 spettatori. Riscoperto alla fine dell’800, oggi rimangono due arcate del portico esterno e parte dell'arena e della cavea. Ma il vero tesoro di Rimini è nuovamente nel cuore della città. Qui, tra gli alberi di Piazza Ferrari, si apre agli occhi dei curiosi una vasta area archeologica interamente musealizzata e visitabile. Al suo interno un sistema di passerelle trasparenti, sospese sulle strutture antiche, mostra un’antica domus romana battezzata con il nome di Domus del Chirurgo, in virtù del ricco e completo corredo chirurgico rinvenuto durante i suoi scavi. Un’opera incredibile conservata nell’adiacente Museo della Città, testimone assoluto - insieme all’innovativo e multimediale Visitor Center - della storia di Rimini, dalle origini fino ai giorni nostri.
La meraviglia della Repubblica di San Marino. consiglio passeggiate e shopping.
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San Marino
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La meraviglia della Repubblica di San Marino. consiglio passeggiate e shopping.
Per chi non lo sapesse Santarcangelo di Romagna sorge su una piccola collina alle spalle di Rimini dal nome altisonante, Monte Giove. Alcuni sostengono che questo appellativo derivi dal famoso vitigno, il che avrebbe anche un suo enorme fascino se fosse vero, ma non esistono prove certe a riguardo. Certo è che il toponimo rappresenta un preciso richiamo alle antiche reminiscenze romane di cui quest’area è ricca, come del resto documentano i moltissimi reperti rinvenuti nelle campagne circostanti. Tra salite e discese, gradini e case incastonate, Santarcangelo è senza alcun dubbio uno dei borghi più suggestivi di tutta la Romagna. Un caso strano, però. Perché, pur essendo un comune di oltre 20 mila abitanti – e quindi di media grandezza – è riuscito a preservare nel tempo, soprattutto nell’area attorno al borgo medievale, un’atmosfera di paese, a misura d’uomo e di incontro. I vicoli di Santarcangelo di Romagna (Rimini) I vicoli di Santarcangelo di Romagna (Rimini) | Foto © inviaggioconmonica.it Tante le storie che custodisce. Nei secoli ha dato i natali ad artisti e intellettuali, poeti e attori (tra le fila di nomi illustri pensate si annovera anche Papa Clemente XIV), riuscendo a mescolare il sapere della tradizione alle più innovative spinte verso il futuro. Insomma, un borgo marcatamente medievale con le sue mura, il suo castello, i suoi palazzi ma che, nonostante tutto ciò, non ha smesso di rinnovarsi, rimanendo saldo alla sua storia. E così sono nate iniziative incredibili come l’incontro con la street art; il Festival dei Teatri che da più di 40 anni porta in piazza i fermenti culturali della scena procedendo di pari passo con le evoluzioni sociali e culturali; o anche fenomeni interessanti come Mutonia, la comunità di artisti e performer che dagli inizi anni ‘90 ha scelto quest’area per esprimere la propria arte dedita al riuso e allo scarto.
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Santarcangelo di Romagna
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Per chi non lo sapesse Santarcangelo di Romagna sorge su una piccola collina alle spalle di Rimini dal nome altisonante, Monte Giove. Alcuni sostengono che questo appellativo derivi dal famoso vitigno, il che avrebbe anche un suo enorme fascino se fosse vero, ma non esistono prove certe a riguardo. Certo è che il toponimo rappresenta un preciso richiamo alle antiche reminiscenze romane di cui quest’area è ricca, come del resto documentano i moltissimi reperti rinvenuti nelle campagne circostanti. Tra salite e discese, gradini e case incastonate, Santarcangelo è senza alcun dubbio uno dei borghi più suggestivi di tutta la Romagna. Un caso strano, però. Perché, pur essendo un comune di oltre 20 mila abitanti – e quindi di media grandezza – è riuscito a preservare nel tempo, soprattutto nell’area attorno al borgo medievale, un’atmosfera di paese, a misura d’uomo e di incontro. I vicoli di Santarcangelo di Romagna (Rimini) I vicoli di Santarcangelo di Romagna (Rimini) | Foto © inviaggioconmonica.it Tante le storie che custodisce. Nei secoli ha dato i natali ad artisti e intellettuali, poeti e attori (tra le fila di nomi illustri pensate si annovera anche Papa Clemente XIV), riuscendo a mescolare il sapere della tradizione alle più innovative spinte verso il futuro. Insomma, un borgo marcatamente medievale con le sue mura, il suo castello, i suoi palazzi ma che, nonostante tutto ciò, non ha smesso di rinnovarsi, rimanendo saldo alla sua storia. E così sono nate iniziative incredibili come l’incontro con la street art; il Festival dei Teatri che da più di 40 anni porta in piazza i fermenti culturali della scena procedendo di pari passo con le evoluzioni sociali e culturali; o anche fenomeni interessanti come Mutonia, la comunità di artisti e performer che dagli inizi anni ‘90 ha scelto quest’area per esprimere la propria arte dedita al riuso e allo scarto.
ottimo ristorante per poter gustare ottimi piatti tipici: "trattoria da Pacini"
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Montebello
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ottimo ristorante per poter gustare ottimi piatti tipici: "trattoria da Pacini"

Relax 😎⛱

A solo 6 minuti in auto
Possibilità di pranzare
Santarcangelo dei Teatri
28 Via Andrea Costa
Possibilità di pranzare

Offerta gastronomica nelle vicinanze

Ottimo per una spesa di prodotti locali a km 0
Al Mastin Vecchio
4 Via dei Martiri
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Ristorante La Rocca
46 Via Rocca
Amici da una vita... ottima cucina casalinga tipica romagnola
Bar Ristorante Laura Zaganti
44 Via Ponte
Amici da una vita... ottima cucina casalinga tipica romagnola
Ristorante Pacini
6 Via Castello di Montebello
Ristorante Albergo Zaghini
14 Piazza A. Gramsci
Kiosko Il Vincanto
105 Via Aldo Moro
Ristorante Osteria Belvedere
19 Via Pietro Toselli

Percorsi trekking

https://www.explorevalmarecchia.it/categoria-itinerari/trekking/ Ottimo percorsi
Santuario Madonna di Saiano
14 Via Saiano

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Museo civico archeologico di Verucchio

Il borgo di Verucchio offre un affascinante “tuffo nel passato”, che ha avuto inizio sulla cima di questa rupe, tra Appennino e costa adriatica, quasi 3000 anni fa. Le scoperte e le ricerche archeologiche oggi raccontano la storia della comunità villanoviano-etrusca che fiorì dal IX al VII secolo a.C. e che oggi puoi scoprire al Museo Archeologico.
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Castello San Leo

Un masso aguzzo cinto da rupi strapiombanti in un digradare di paesaggio dagli Appennini al mare, un accavallarsi di vetuste case fra una superba rocca e un’occhiuta torre campanaria; un intrecciarsi di storia e leggenda, di sacro e profano, fra orride carceri e comporte pievi: tutto questo è il Castello di San Leo.
Liikkuminen

Percorsi trekking

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